Il viaggio in Canada è stato diverso da quelli abituali. Una full
immersion in un mondo naturalistico fatto di immagini suggestive sullo sfondo
di paesaggi che si susseguono a ritmo incalzante con il passare dei chilometri.
Chiunque ci può trovare la sua dimensione e toccare con mano la forza degli
elementi in tutta la loro potenza. All’aeroporto
di Toronto ci attende una Toyota, di quelle particolarmente comode, uno di questi SUV nati negli USA per strade ampie, spaziose e infinite, che
caratterizzano le highway del
Nord America e adottate poi dalla borghesia di tutto il mondo come status symbol.
La cosa buffa è che in Italia questi mostri stazionano perennemente nei centri
storici occupandoli in larghezza e, se scruti l’interno, puoi notare uomini di
mezza età perennemente abbronzati, donne bionde che portano i bambini
all’asilo, ragazzotte/i neopatentati … In breve la storia del SUV al tempo
della crisi … degli altri. Ma questa è un’altra storia.
Le cascate del Niagara sono veramente spettacolari. Nel mondo vi
saranno altre cascate sicuramente più alte, ma come portata non hanno rivali: un
fronte d’acqua imponente che ti incanta se rimani a guardarlo a lungo. Sono la
principale attrazione turistica del paese. La città si sviluppa intorno alle
rapide, e personalmente la trovo congestionata da innumerevoli e pacchiani
complessi turistici, fast-food, dozzinali motel, casinò ecc..in ogni caso,
indipendentemente dal fatto che possa piacere o meno, questo luogo è certamente
unico al mondo.
Grazie ai parenti di Francesca che abitano nei dintorni di Niagara Falls
siamo riusciti ad ottenere una camera stupenda in un bellissimo albergo ai
bordi della cascata, e la vista mozzafiato dalla camera è la classica cartolina
da incorniciare. Ecco … lo scenario è
pronto, un assaggio di quello che ci
aspetta. Toccheremo con mano la straordinaria potenza naturale dei suoi elementi,
i colori del cielo e del mare, la natura selvaggia con i suoi brevi ma intensi
tramonti che tingono il cielo di arancione e giallo; è di mattina lo spettacolo
più suggestivo, quando i raggi del sole colpiscono questo palcoscenico e l’intero paesaggio viene investito da una
trionfale esplosione di colori.
Montreal è la più grande città francofona del mondo dopo Parigi, e non
riuscirò mai a capire il perché si ostinano a parlare francese in America. Ti
affascina con i suoi quartieri sontuosi, la città vecchia è un labirinto di
viuzze acciottolate fiancheggiate da
edifici coloniali e case vittoriane in pietra, una squisitezza ( o una raffinata delicatezza)
di stimoli architettonici che ti conducono fino al quartiere nuovo del porto
vecchio.
Notre-Dame è il monumento simbolo della città, il trionfo della
decorazione in legno con stupende vetrate istoriate. Nata su un antico campo di
battaglia tra i coloni e i nativi Irochesi.
Mont Royal è un immenso parco alberato, perfetto per andare in bicicletta o fare
jogging e altro … in una bella giornata vale la pena salire fino in cima per
godersi il piacevole panorama.
La strada per Quebec è uno scenario rurale che attraversa una
regione costellata di fattorie, granai dalla forma tondeggiante, pascoli e
colline, graziose cittadine, laghi d’acqua cristallina dall’atmosfera molto rilassante e suggestiva.
La Gaspesie è un paesaggio aspro e mozzafiato, quasi fiabesco, un modo diverso di fare turismo senza grandi
alberghi, ristoranti sofisticati e locali notturni. È un turismo casareccio,
nostrano, non di massa ma non per questo di minor pregio.
…
completamente ricoperta da foreste e attraversata da poche strade, una regione
rurale poco frequentata costellata da piccoli villaggi agricoli molto
suggestivi e porticcioli per la pesca.
… certo il mare è quello che è, ma le balene sono veramente
suggestive.
E poi la famosa “roccia forata” coronata da interminabili spiagge.
Quebec vanta un’atmosfera romantica e malinconica ed i ritmi sono più
lenti di Montreal. Nella città alta, costruita su un ripido sperone roccioso, è
racchiuso il centro storico che si sviluppa fino alla parte bassa della città
in un susseguirsi intricato di viottoli, ed è bello sedersi in uno dei suoi
numerosi caffè caratteristici e assaporare l’atmosfera frizzante per poi perdersi in questo labirinto di vicoli
coronati da artisti di strada prima di sbucare sulle rive del Saint-Laurent.
Chateau Frontenac è un altro
simbolo della città, un albergo simile ad un castello, e mi viene in mente un albergo di Las Vegas,
l’Excalibur … ma è un'altra storia..
Una parte della cittadella è una base militare chiusa al pubblico, ed ospita il 22° Reggimento reale.
Arriviamo in contemporanea a quello che dovrebbe essere il cambio
della guardia.
Questa fortezza è il simbolo della città e sorge ai piedi della piana
di Abraham, piana che dette il nome alla battaglia tra i francesi e gli inglesi
nel 1759. Questa piazza d’armi, davanti a questi militari mi ricorda un po’ la
mia caserma M.O Piccinini in Friuli dove, tanti anni fa, prestai
servizio militare. Quanti ricordi … e
quante notti insonni … le scenografie sono le stesse: il tradizionale cambio
della guardia, la parata e la guarnigione sull’attenti per consumare il solito
rito …
… a volte ho la sensazioni che le cose sfuggano, il che non è sempre un male ma le cose tendono a fuggire. Non mi piace ricordare il passato, come non mi piacciono le tradizioni tenute in vita forzatamente e non sopporto le ricostruzioni storiche come questo tipo di autocelebrazione. Penso che un tradizione del passato se ha bisogno di essere continuamente rivissuta abbia fatto il suo tempo, e quindi vada lasciate andare in modo da lasciare spazio a quelle nuove. E come le cianfrusaglie che stazionano in cantina, me ne libero facilmente senza troppa nostalgia. Mi urta il dover conservare quello che non serve più, perché se non lo uso più e semplicemente perché non mi serve più. Certi momenti trovo più interessante riviverli … ma è una cosa diversa dal rievocarli. E la differenza che passa dal guardare una parata militare … e ritornare in quella vecchia caserma in Friuli con in miei ormai vecchi commilitoni … sì, sarebbe bello … o forse no … chi lo sa! Qui finisce anche il nostro viaggio, un grazie a Daniele e Francesca che insieme a Cri mi hanno sopportato per tutto il tempo.
Conclusioni:
Angelo lo trova un paese stupendo … mia sorella lo trova un bel posto soprattutto in inverno con la neve, nel complesso è considerato uno dei paesi dove si vive meglio al mondo. Beh … che dire, ad essere sincero, a me, il Canada ( o almeno la parte visitata ) non mi ha particolarmente impressionato, e forse è anche questo il motivo per cui ci ho messo così tanto tempo a buttare giù due righe. Pensavo che con il passare del tempo potesse emergere qualcosa di positivo, ma non è così, ma è un problema solo mio … come in tutte le cose dipende da quello che uno cerca. Utilizzando Google Earth mi sono divertito a guardarlo più volte dall’alto. Il mondo in generale sembra più bello dall’alto, in un ordine allineato e perfetto, in un’autentica espressione di libertà. Mondi sconosciuti si aprono in pochi istanti a colpi di click … luoghi che probabilmente non vedrò mai perché troppo lontani, troppo difficili da raggiungere oppure … proibiti. Luoghi dei quali ho scoperto l’esistenza solo leggendo una rivista o vedendoli su cartelloni appesi ad un muro : Il delta del Niger, un forte crociato, linee fuori dal tempo, siti archeologici perduti o semplicemente abbandonati al loro destino, posti leggendari o tracce di vecchie civiltà. Ogni traccia racconta una storia che si confonde nella leggenda, fatta di speranze e delusioni, angeli e demoni, atti coraggiosi e di umilianti vigliaccherie. O semplicemente tornare a guardare luoghi già visitati e che non rivedrò più … angoli di mondo che non saranno più gli stessi una volta che ci potrò andare o luoghi magici nei quali sono stato felice anche solo per un giorno ..Sono gli incredibili scherzi del destino. Ancora oggi a distanza di così tanto tempo, anche solo per pochi istanti, mi piace ritornare davanti a quel portone, dove una fredda sera d’inverno del 1984 sono uscito senza ritornarci mai più … e sì, c’è sempre una porta che si chiude e che racchiude una parentesi di una vita fatta di aspirazioni sogni illusioni e istanti che non si scorderanno mai....
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